giovedì 15 marzo 2018

Una breve e inutile digressione sui miei ultimi 4 anni di vita

L'ultimo post che ho scritto su questo blog risale ormai a quasi quattro anni fa.

Quasi quattro anni.

Nel corso di questi anni sono cambiate molte, moltissime cose, prima fra tutte la voglia di aprire un foglio bianco virtuale come quello su cui sto scrivendo in questo momento e dare forma ai miei pensieri.

Poco tempo, poca voglia, poche cose da dire.

Meglio restare relegati nei 140 caratteri di Twitter.

Poi un giorno ti svegli e inizi a renderti conto che alcune cose che vorresti scrivere non hanno spazio a sufficienza in quella piattaforma, nemmeno nei 280 caratteri che puoi usare ora.

Così inizi a rimuginare, a pensare se sia il caso di riprendere in mano quell'inutile blog che hai lasciato a fare le ragnatele su ogni tuo dispostivo (hai ancora l'app installata sul telefono, nonostante siano passati quasi quattro anni dall'ultima volta che l'hai aperta, e nonostante tu abbia cambiato nel frattempo cellulare e sistema operativo).

Apri il link e guardi la data dell'ultimo post che hai scritto: 22 luglio 2014.

Praticamente una vita fa.

E ogni volta che lo fai, pensi che è passato troppo, che tanto è fatica sprecata. Chi te lo fa fare di mettere in rete i tuoi pensieri nell'era in cui chiunque è autorizzato a buttare in pasto a Facebook una marea di fregnacce?

Quindi chiudi la pagina e te ne dimentichi.

Per un po'.

Poi il ciclo riparte da capo. E ogni volta vedi la data di quell'ultimo post sempre più distante.

Finché un giorno dici basta.

Apri quel maledetto foglio bianco e inizi a scrivere.

Di getto.

Senza nulla di particolare da dire.

Semplicemente per dire al mondo che sei ancora qui.

Che sei ancora qui nonostante tutto.

Nonostante ex capi scappati all'estero con quasi un anno di fatture non pagate...
Nonostante parenti che vorresti non fossero qui e invece continuano a romperti il cazzo...
Nonostante parenti che vorresti fossero qui e invece non ci sono più...

Insomma, per farla breve, I'm back, bitches. 

Vediamo quanto dura.

martedì 22 luglio 2014

Always Alone #3: Caverna: Il Popolo delle Montagne



Correva l'anno 2007 e un allegro inventore di giochi da tavolo di nome Uwe Rosenberg presentava al grande pubblico Agricola, gioco che calava i giocatori nei panni di una famiglia di contadini nell'ambientazione bucolica delle fattorie del medioevo.

Il gioco ebbe un successo spaventoso tanto che ad oggi risulta stabile al terzo posto della classifica di BoardGameGeek, oltre ad aver generato una mole di mazzi di espansione tale che i Living Card Games della Fantasy Flight impallidiscono e pure Magic ha iniziato a tremare.

Nel 2012 Rosenberg, continua a cavalcare l'onda e decide di sfruttare il marchio per presentare al pubblico Agricola: Tutte le Creature Grandi e Piccole, rivisitazione per 2 giocatori del gioco che, per non farsi mancare nulla rispetto all'originale, conta già 2 espansioni all'attivo.

Non stupisce quindi il fatto che, quando ad Essen 2013 Rosenberg presenta Caverna: Il Popolo delle Montagne, rivisitazione di Agricola in cui i giocatori vestono i panni di un clan di nani anzichè di una famiglia di contadini, molti giocatori incluso il sottoscritto abbiano esclamato "Ah Rosè, c'hai un poco poco frantumato i maroni!".

Perchè quindi sono qui a perdere tempo scrivendo di Caverna anzichè del "fratello maggiore"? Continuate a leggere e forse lo scopriremo.

venerdì 23 maggio 2014

Always Alone #2: Firefly


Secondo appuntamento con la rubrica per cuori giocatori solitari.

Tanto tempo fa, in una galassia lontana, una nave viaggiava attraverso i pianeti ai limiti dell'universo colonizzato. Non era grande e minacciosa come la Morte Nera, il suo non era un viaggio alla ricerca di nuove forme di vita, ma la sua breve e intensa serie TV (e successivamente il relativo film) e è rimasta nei cuori dei suoi fan fino ad oggi, anche a più di 10 anni dalla cancellazione, al pari di saghe più famose e longeve.

Era una piccola nave di classe Firefly chiamata Serenity e in questa puntata parleremo del gioco da tavolo a lei dedicato.

Prima di partire con le spiegazioni di rito urge una piccola premessa: se vi considerate dei fan della serie DOVETE avere questo gioco, sia che ci giochiate da soli o in gruppo.

sabato 17 maggio 2014

Dialoghi Surreali 18 - Pretese

Sabato mattina ore 10 mi sveglio, accendo il pc, apro la mail e la prima cosa che leggo è questa:

Sabato, ore 8: "Ciao, sto provando a chiamarti ma purtroppo il tuo telefono non prende."

Sarà forse perchè è Sabato mattina, sto dormendo e quindi tengo spento il telefono per evitare apposta che certi cagagazzo mi rompano i coglioni ANCHE nei week-end?

venerdì 2 maggio 2014

Always Alone #1: Zombicide


Benvenuti al primo appuntamento di "Always Alone - Solitari da Tavolo", la rubrica ludica dedicata agli estremisti del gioco da tavolo.

In questa prima puntata ho deciso di parlarvi di un gioco che da qualche tempo a questa parte sta facendo parlare parecchio di sè e al momento rappresenta l'apoteosi della mia personale scimmia ludica.

Si tratta di Zombicide, gioco nato "grazie" alla piattaforma Kickstarter, che ad oggi risulta (credo) il boardgame più finanziato in assoluto tramite crowdfunding e che ha dato origine ad un'invasione di giochi a tema zombi tale che le orde di Romero a confronto impallidiscono.

Si meriterà tutto questo successo? Andiamo a scoprirlo.