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martedì 22 luglio 2014

Always Alone #3: Caverna: Il Popolo delle Montagne



Correva l'anno 2007 e un allegro inventore di giochi da tavolo di nome Uwe Rosenberg presentava al grande pubblico Agricola, gioco che calava i giocatori nei panni di una famiglia di contadini nell'ambientazione bucolica delle fattorie del medioevo.

Il gioco ebbe un successo spaventoso tanto che ad oggi risulta stabile al terzo posto della classifica di BoardGameGeek, oltre ad aver generato una mole di mazzi di espansione tale che i Living Card Games della Fantasy Flight impallidiscono e pure Magic ha iniziato a tremare.

Nel 2012 Rosenberg, continua a cavalcare l'onda e decide di sfruttare il marchio per presentare al pubblico Agricola: Tutte le Creature Grandi e Piccole, rivisitazione per 2 giocatori del gioco che, per non farsi mancare nulla rispetto all'originale, conta già 2 espansioni all'attivo.

Non stupisce quindi il fatto che, quando ad Essen 2013 Rosenberg presenta Caverna: Il Popolo delle Montagne, rivisitazione di Agricola in cui i giocatori vestono i panni di un clan di nani anzichè di una famiglia di contadini, molti giocatori incluso il sottoscritto abbiano esclamato "Ah Rosè, c'hai un poco poco frantumato i maroni!".

Perchè quindi sono qui a perdere tempo scrivendo di Caverna anzichè del "fratello maggiore"? Continuate a leggere e forse lo scopriremo.

venerdì 23 maggio 2014

Always Alone #2: Firefly


Secondo appuntamento con la rubrica per cuori giocatori solitari.

Tanto tempo fa, in una galassia lontana, una nave viaggiava attraverso i pianeti ai limiti dell'universo colonizzato. Non era grande e minacciosa come la Morte Nera, il suo non era un viaggio alla ricerca di nuove forme di vita, ma la sua breve e intensa serie TV (e successivamente il relativo film) e è rimasta nei cuori dei suoi fan fino ad oggi, anche a più di 10 anni dalla cancellazione, al pari di saghe più famose e longeve.

Era una piccola nave di classe Firefly chiamata Serenity e in questa puntata parleremo del gioco da tavolo a lei dedicato.

Prima di partire con le spiegazioni di rito urge una piccola premessa: se vi considerate dei fan della serie DOVETE avere questo gioco, sia che ci giochiate da soli o in gruppo.

venerdì 2 maggio 2014

Always Alone #1: Zombicide


Benvenuti al primo appuntamento di "Always Alone - Solitari da Tavolo", la rubrica ludica dedicata agli estremisti del gioco da tavolo.

In questa prima puntata ho deciso di parlarvi di un gioco che da qualche tempo a questa parte sta facendo parlare parecchio di sè e al momento rappresenta l'apoteosi della mia personale scimmia ludica.

Si tratta di Zombicide, gioco nato "grazie" alla piattaforma Kickstarter, che ad oggi risulta (credo) il boardgame più finanziato in assoluto tramite crowdfunding e che ha dato origine ad un'invasione di giochi a tema zombi tale che le orde di Romero a confronto impallidiscono.

Si meriterà tutto questo successo? Andiamo a scoprirlo.

Always Alone #0: Introduzione



Giocare ai Giochi da Tavolo, conosciuti anche come Giochi di Società, è un'attività che presuppone un minimo di interazione sociale, solitamente tra almeno 2 giocatori.

Capitano a volte degli imprevisti per cui ti ritrovi un pomeriggio o una sera senza avere nulla da fare: la giocata con gli amici è saltata; hai esaurito tutte le puntate delle serie che segui; sei a corto di videogiochi con cui valga la pena occupare il poco tempo libero che ti rimane.
Oppure è un giorno in cui semplicemente hai voglia di apparecchiare un tavolo con un gioco e divertirti.

Ecco allora che in questi casi, vengono in aiuto tutti quei giochi progettati anche per essere giocati in solitario.

In questa rubrica quindi presenterò un gioco da tavolo, progettato per il gioco in solitario o giocabile in solitario, e lo analizzerò in base ai seguenti fattori:

1) Durata (i tempi di gioco sono proporzionati al tempo impiegato per fare il setup? Può essere giocato anche quando si ha poco tempo? Oppure devi prenderti un giorno di ferie?)

2) Giocabilità (il gioco in solitario segue le stesse regole del gioco a più giocatori o con minime variazioni? Oppure ti dà la sensazione di giocare a qualcosa di totalmente diverso?)

3) Longevità (quante volte è possibile rigiocarci prima che il titolo venga a noia? Una? Venti? Mai?)

Il tutto corredato da una breve spiegazione sul funzionamento del gioco (evidenziando eventuali differenze tra il solitario e il multigiocatore) e in conclusione alcune considerazioni totalmente personali sul gioco che potremmo riassumere in una singola domanda:

Mi sono divertito a giocarci o mi ha fatto cagare a spruzzo?

mercoledì 7 novembre 2012

Lucca C&G: The Day(s) After

Ed eccoci qui, dopo l'annuale pellegrinaggio Lucchese a tirare le somme della manifestazione.

Partiamo con l'area Games che è quella a cui ho praticamente dedicato entrambi i giorni (se escludiamo una breve sortita nel tendone editori ed un toccata e fuga al Japan Palace).

L'area Games, quella che ogni anno si riempe sempre più di orde di bimbiminkia attirati dal richiamo dell'ennesimo Col of Diuti o del nuovo Pèss. Quel tendone che già alle 9:05 entri e vorresti scappare urlando o quantomeno desiderare di avere una motosega a portata di mano. Quel tendone che alle 9:10 già puzza di ascella sudata e di piedi. Quel tendone che dalle 9:15 in avanti devi fare 20 minuti di coda perchè ancora a nessuno è venuto in mente che fare UN UNICO CAZZO DI INGRESSO forse non è una mossa intelligente (ma è una fiera giovane, diamogli altri 10 anni e forse la capiranno). Quel tendone che invece di mettere l'Area Autoproduzione ci potevano ricavare un'altra ventina di tavoli demo per i Boardgames invece di avere 15 editori stipati su 4 tavolini. Quel tendone che magari sarebbe ora di dividere in due luoghi separati così che i bimbiminkia possano andare a morire asfissiati per le loro esalazioni nel loro angolino di Lucca e lasciare agli altri la possibilità di godersi in pace la manifestazione. Quel tendone dove se vuoi comprare qualcosa dai negozianti, il massimo a cui puoi aspirare è ottenere uno sconto sull'aumento (e anche agli stand degli editori le vere "occasioni fiera" le conti sulle dita di una mano...a cui mancano 2-3 dita).

Veniamo ora all'area Comics. Sono entrato solo nel padiglione editori e solo per due motivi. Il primo per vedere se quest'anno mi riusciva di farmi fare l'autografo da Ortolani, il secondo per cercare il libro di Sio allo stand Shockdom. Nel tempo che ho impiegato ad arrivare allo stand Panini facevo in tempo a guardarmi Prometheus. Due Volte. Il desiderio di fare del male a qualcuno sarebbe stato minore. Pure la voglia di incontrare Ortolani è svanita nel frattempo. Così tento la sorte allo stand Shockdom. E' un piccolo editore di Webcomics, cosa vuoi che sia? Deve avere pensato la stessa cosa la muraglia di gente che mi sono trovato davanti. Cerco di lanciare qualche sguardo alla roba in vendita ma nulla, l'unica cosa che ottengo nel tentare di sbirciare tra una spalla e l'altra è la gente che mi sta bloccando la vista che mi guarda male probabilmente pensando "Che cazzo vuole da me questo?". Che ti levi dal cazzo dato che se qui a dare fastidio. Esco e torno a fare la coda all'area Games, almeno lì non ho uno scopo preciso.

E infine il Japan Palace. Voci di corridoio mi hanno comunicato che era una bolgia. Sinceramente non ho trovato tutta questa ressa. Alle 18,45. Con l'annunciatrice che diceva "Tra 15 minuti vi buttiamo fuori!".

Che dire, me la sono veramente goduta la fiera, lo testimoniano le foto che ho pubblicato qui sotto. Come dite? Non le vedete? Manco io.

PS: l'anno prossimo si va ad Essen

martedì 3 aprile 2012

Descent: Viaggi nelle Tenebre - ovvero come essere nerd in maniera artistica

Ve l'avevo promesso tempo fa ed eccoci qui.

Nei mesi scorsi (diciamo da Settembre in avanti) ho dedicato buona parte del mio tempo libero ad un'attività che potrei definire mistica. Un viaggio interiore alla scoperta di cose che non sapevo essere in grado di fare. Dipingere miniature della dimensione del mio pollice senza uscire di testa.

Oddio in realtà ho sbroccato parecchie volte (a farne le spese i poveri Scheletri, e probabilmente gli Ogre, che sono usciti un po' in stile "non c'ho più sbatta di ripassarci il colore perchè non escono come voglio"), però dal basso della mia esperienza credo di aver fatto un lavoro se non buono quantomeno decente. Vediamo un po' le migliori creazioni.