mercoledì 6 ottobre 2010

Si Può Fare

Non è un post su Frankenstein Jr (che comunque ho rivisto per l'ennesima volta con piacere qualche sera fa).

E' ricominciata la stagione del Cineforum e ne approfitterò dunque per tediarvi con le mie mini-recensioni sui film che ho maggiormente apprezzato - o maggiormente schifato.

Quest'anno partiamo con il piede giusto.


"Si Può Fare", commedia impegnata del 2008 diretta da Giulio Manfredonia e interpretata da Claudio Bisio e una serie di attori non professionisti. Una perla rara nel mondo cinematografico italiano fatto ormai da drammi inverosimi che ti fanno cadere le palle e da monnezza natalizia o estiva che la gente chiama Cinepanettoni.

La trama in breve: Nello, sindacalista milanese degli anni '80, viene "cacciato" dal sindacato per le sue idee "rivoluzionarie" in merito al mercato e finisce a lavorare in una delle cooperative sociali nate in seguito alla Legge Basaglia.
Qui cerca di coinvolgere i "soci" (ex-degenti di manicomio) nelle attività della cooperativa - e nel mondo dei "normali" - riscattandoli dalla loro condizione di "disadattati" e "buoni a nulla", ascoltando le loro parole (a volte divertenti altre struggenti, come la storia di Luisa a cui hanno portato via la figlia subito dopo la nascita) e proponendo un lavoro più gratificante che "leccare i francobolli". Ecco dunque, dove c'era prima la "Cooperativa 180", nascere l'"Antica Cooperativa 180 - Parquet e Fantasia".

Il film è molto bello, tratta la malattia mentale in maniera molto delicata senza calcare troppo la mano o scadere in esagerazioni.
L'opera di regia e sceneggiatura è perfetta. Si ride durante i momenti "comici" e si piange quando è giusto (e a ragione).
Consigliato a tutti.

Ti hanno votato contro, non hai capito che è la tua vittoria più bella? (Dottor Furlan)

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